domenica 27 dicembre 2009

Letture di Natale: magia, mistero e brividi


-"Delitti di Natale" e "Altri delitti di Natale"

-"Leggende delle Alpi"

-"Le veglie alla fattoria di Dikanka"

-"Il mulino dei dodici corvi"


E' inevitabile, in questi giorni, scrivere un post dedicato al Natale.

Sicuramente anche una festività speciale come questa avrebbe meritato da parte mia uno sguardo al passato, alle sue origini precristiane e agli aspetti folkloristici che l'hanno sempre caratterizzata, ma purtroppo per mancanza di tempo e di concentrazione non sono riuscita a scrivere nulla in questi giorni. Però voglio indicarvi un contributo interessantissimo apparso in un sito su Stregoneria e Neopaganesimo altrettanto interessante e ben fatto, Luce di Strega. L'autore dell'articolo è Andrea Romanazzi, noto folklorista, e l'articolo s'intitola "La simbologia natalizia tra antichi rituali e tradizioni".

In quanto a me, invece, vorrei dedicare questo post ad alcuni fra i molti libri che hanno regalato ai miei Natali, anche quelli passati, quell'atmosfera particolare che amo tanto: da un lato calda e accogliente, dall'altro inaspettata, coinvolgente, magica e piena di mistero.

I libri che vi presenterò sono di genere completamente diverso l'uno dall'altro. Inizierò con due raccolte di racconti gialli, l'ideale per rilassarsi e provare qualche brivido senza dover affrontare letture particolarmente impegnative. Passerò poi a una raccolta di leggende da focolare, di grande interesse anche dal punto di vista antropologico. Quindi sarà la volta di un grande classico, e infine di un romanzo indimenticabile.


"Delitti di Natale" e "Altri delitti di Natale"

Partiamo dal Natale di quest'anno: ho appena finito di leggere una bella raccolta di racconti gialli (AA.VV.) esplicitamente dedicata al Natale, attinti alla tradizione anglo-americana che ha caratterizzato il giallo fra gli anni '20 e '40 : "Altri delitti di Natale". 

Quella precedente, "Delitti di Natale", l'avevo letta l'anno scorso in questo stesso periodo, ma sinceramente ho trovato migliore la seconda. Entrambe i libri sono editi da Polillo Editore e fanno parte della collana "I bassotti, Mystery Collector's Edition". Fra gli autori possiamo trovare i famosi Georges Simenon, Agatha Christie e Ellery Queen, insieme a molti altri decisamente meritevoli anche se meno conosciuti. 

A dir la verità non solo di gialli si tratta. Nella seconda raccolta sono presenti due "ghost stories" degne delle raccolte di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco: il misteriosissimo "Un paio di scarpe infangate" è uno di questi, nonchè uno dei miei preferiti. Altri racconti che ho apprezzato molto sono: "La mattina di Natale" di Margery Allingham, simpatico giallo d'atmosfera basato sull'equivoco; "La sorella Bessie" di Cyril Hare, un giallo cinico con un finale davvero inaspettato (in grado di superare tranquillamente i colpi di scena da soap-opera di Agatha Christie...); "Il Natale di Ballerino Dan" di Damon Runyon, tenero e umoristico, ambientato nel mondo degli allibratori, dei piccoli gangsters e dei giocatori d'azzardo tipico della New York degli anni '30; "Un Natale di Maigret" di Georges Simenon, maestro come sempre nel ricavare, dalle ambientazioni più squallide e dalla grettezza dei suoi personaggi, storie di grande suspence.


"Leggende delle Alpi"

Cambiando genere, nel Natale di due anni fa mi regalai "Leggende delle Alpi" di Maria Savi-Lopez (editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella), un libro di folklore molto particolare la cui prima pubblicazione risale alla fine dell'800. 

L'autrice presenta le leggende del mondo alpino con uno stile poetico e suggestivo che rivela il suo grande talento di scrittrice, e nonostante la presenza di alcuni interventi moraleggianti tipici del suo tempo che possono infastidire il lettore moderno, il suo modo di raccontare mi ha immerso in quel mondo di rocce impervie, di cupe valli stregate, di baite sferzate da venti gelidi, di profondi abissi, di  ponti e passaggi incantati... Senza contare ovviamente che quest'opera, oltre che una lettura coinvolgente, è di grande interesse anche dal punto di vista mitico e antropologico. Insomma, sono proprio le classiche leggende ammalianti che nonni e nonne potevano raccontare ai nipoti davanti al focolare, mentre fuori l'ululato del vento fra le rocce e gli strapiombi imperversava, simile ai lamenti delle anime inquiete o degli esseri soprannaturali che popolavano la fantasia dei montanari.

I capitoli che mi hanno affascinata di più sono stati: Fate Alpine; La Caccia Selvaggia; Demoni Alpini; Draghi e Serpenti; Fantasmi; Montanari e Letterati; Folletti; Dannati; Fuochi Fatui; Alberi e Spiriti dei Boschi; Le Regine delle Nevi e gli Spiriti dell'Acqua; Le Streghe delle Alpi; Leggende sui Castelli; Laghi Alpini. Ma ci sono anche capitoli dedicati ai fiori alpini, alle leggende sulle campane, alle leggende sul Paradiso Terrestre e alle leggende di origine storica.

E' un libro che consiglio caldamente a coloro che vogliono conoscere gli aspetti mitici e folkloristici dell'arco Alpino, immergendosi nelle radici e nel tipico sentire della cultura montanara.


"Le veglie alla fattoria di Dikanka"

Nelle mie vacanze natalizie del 2003 il libro protagonista fu "Le veglie alla fattoria di Dikanka" di 
Nikolaj Vasil'evic Gogol' (Einaudi editore). 

In questa raccolta di novelle del grande Gogol', dove i personaggi, figure del mondo rurale tipico della Piccola Russia, sono alle prese con Diavoli e Streghe, c'è un racconto ambientato nella notte di Natale: "La notte prima di Natale". Qui, come nelle altre novelle dell'immaginario apicoltore Rudyj Panko (il narratore), le storie e i rapporti fra esseri umani e soprannaturali sono raccontati con un piglio ironico e scanzonato, sia che la storia abbia un lieto fine, sia che abbia una tragica conclusione. Nonostante l'aspetto umoristico della narrazione, molti dei racconti di Gogol' (vedi anche lo straordinario "Il Vij", che nonostante faccia parte de "I racconti di Mirgorod", un'altra sua raccolta, resta senza dubbio il mio preferito) sono pervasi di atmosfere misteriose, a volte proprio paurose, dove i personaggi si trovano coinvolti in tregende di diavoli e malefiche vecchiacce, voli nella notte a cavallo di fanciulle-vampiro, incantesimi lanciati da stregoni solitari venuti da lontano... solo con il coraggio e il senso pratico tipico del cosacco, o del fabbro, o del comune bracciante (a seconda del racconto) il protagonista potrà imporsi a questo grottesco mondo soprannaturale se non vorrà esserne sopraffatto. 

Comunque, Natale o non Natale, il mio racconto preferito di "Le veglie alla fattoria di Dikanka" è "La tremenda vendetta", seguito da "La sera della vigilia di San Giovanni" (anche se di questo ho trovato una traduzione decisamente migliore in "Storie di Vampiri" a cura di G. Pilo e S. Fusco: "La sera della vigilia di Ivàn Kupàla", perchè più fedele nella trasposizione delle espressioni colorite tipiche del linguaggio popolare ucraino usato da Gogol'), e infine da "Il luogo stregato".


"Il Mulino dei dodici corvi"

Veniamo ora a un romanzo di magia e mistero: "Il Mulino dei dodici corvi" di Otfried Preussler, Tea edizioni. 

Un libro così avrebbe meritato una recensione a parte, ma non ho resistito a metterlo fra questi libri di Natale. Sarà perchè la prima volta che l'ho letto era durante le vacanze di Natale del 1989 (allora era edito dalla Longanesi), sarà perchè finalmente, dopo tanti anni in cui era rimasto fuori catalogo, nel periodo di Natale del 2007 sono venuta a conoscenza della sua riedizione da parte della Tea, sarà perchè la storia di Krabat (il protagonista) comincia "fra Capodanno e il giorno dell'Epifania" e finisce tre anni dopo, la sera del 24 dicembre... e va bene, ne parlerò brevemente lasciandovi tutta la sorpresa!

Tempo fa ho dedicato una pagina del Vecchio Focolare a una fiaba russa sul tema della metamorfosi, probabilmente diffusa anche nelle regioni del nord-est europeo, da cui l'autore del "Mulino dei dodici corvi" può aver tratto ispirazione. Ma il romanzo contiene molte tematiche, fra cui, oltre quella della magia, l'importanza della libertà e la forza dell'amicizia e dell'amore. 

La storia è ambientata nel XVIII secolo in Sorabia (l'attuale Lusazia, una regione confinante con la Germania, la Polonia e la Repubblica Ceca settentrionale), una zona ricca di tradizioni, leggende e miti magici, dove le lande desolate e nebbiose, le paludi e le foreste, cupe in estate e innevate in inverno, sono lo scenario inquietante di questo romanzo fiabesco. Krabat è un giovane vagabondo che, dopo aver fatto uno strano sogno, decide di lasciare i suoi due compagni per raggiungere il luogo che gli è stato indicato, e lungo la via trova un misterioso mulino la cui trista fama fa tremare di paura gli abitanti dei dintorni... Pare che il mugnaio e i suoi dodici garzoni si occupino di affari ben più macabri che quello di macinare il grano. Krabat, per seguire il misterioso richiamo, si trova ben presto coinvolto in una vicenda dove magia nera, sparizioni, rituali negromantici, assassinii e maledizioni diventano un circolo senza uscita, da cui potrà essere liberato soltanto grazie alla fedeltà di un amico e alla forza dell'amore di una ragazza.

La narrazione di Otfried Preussler è lineare ma seducente, la descrizione dei paesaggi è semplice ma superba: in pochi tratti essenziali riesce a portare il lettore in mezzo alle brughiere innevate o nella tenebrosa foresta di Hoyerswerda, a suggerire il profumo del vapore esalato dai mucchi di letame, o del fumo che esce dai comignoli delle cascine di Schwarzkollm, i rumori misteriosi e i sinistri silenzi all'interno del mulino...

"Il mulino dei dodici corvi" è uno dei romanzi che più mi sono rimasti nel cuore.


Ora vi lascio, sto per cominciare "Guida alle Streghe in Italia" di Andrea Romanazzi (casa editrice Venexia). 

E voi? Che cosa vi piace leggere durante le serate del periodo di Natale, magari accoccolati su un divano alla luce soffusa di una vecchia lampada, quando fuori imperversa il gelo notturno o la neve?




La prima e l'ultima immagine sono scannerizzate rispettivamente dalle copertine dei libri di mia proprietà "Delitti di Natale" e "Altri delitti di Natale". Purtroppo il nome dell'autore di questi disegni non è citato. Per le altre immagini ho scannerizzato le copertine dei rispettivi libri.

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